Da quando ho aperto questo blog, ormai un anno e mezzo fa abbondante, a ogni post pubblicato o anche solo pensato, non faccio che chiedermi incessantemente dove voglio arrivare, qual è la via che voglio percorrere. Certo, come ho sempre sostenuto, anche nel mio ‘perché il blog‘, sono motivata dal fornire un punto di riferimento a coloro che cercano, oltre all’estetica di un abito o di un accessorio, anche il valore aggiunto della sostenibilità, con tutte le accezioni che comporta questa ormai usatissima parola.

Eppure mi accorgo che in questo mio lavoro c’è una componente di scoperta e di crescita personale non indifferente perché dando un punto di riferimento al mio pubblico lo dò contemporaneamente anche a me stessa, scoprendo realtà e punti di vista che vanno ben oltre un abito prodotto eticamente o un tessuto realizzato naturalmente.

C’è tutto un mondo di percezioni, di sensazioni, di ricerca non solo materiale ma anche spirituale. Come quello legato a ‘Il respiro della Terra’, evento nazionale cui prenderò parte il 12, 13 e 14 luglio prossimi a La Mausolea, splendido edificio storico, un tempo sede della tenuta agricola dei monaci Camaldolesi, a Soci, in provincia di Arezzo.

La facciata de ‘La Mausolea’ – courtesy of ‘La Grande Via’

‘Il respiro della Terra’ è organizzato dall’associazione ‘La Grande Via‘, fondata dal medico, patologo ed epidemiologo Franco Berrino ed Enrica Bortolazzi per favorire iniziative volte a promuovere la salute, il benessere e la longevità, in armonia con la natura e il ritmo della Terra. Da poco ‘La Mausolea’ è diventata la nuova sede de ‘La Grande Via’ e quale cornice migliore, in mezzo alle foreste del Casentino, in un silenzio intimo e raccolto, per una tre giorni di conferenze, laboratori e spettacoli per adulti e bambini basati sul rispetto della tradizione, la cura della terra e dei suoi prodotti, la ricerca spirituale a fianco di quella scientifica tradizionale, l’amore per la natura e per il vivere dell’uomo all’interno di essa.

La sostenibilità è una delle parole chiave dell’evento, alla base dei percorsi in cui si dividono i vari appuntamenti: la ‘salvaguardia della biodiversità e della produzione sostenibile’ e ‘la comunicazione etica e i sistemi per una società sostenibile’. Sostenibilità intesa, tra le altre cose, come equilibrio, come ottimizzazione di risorse e potenzialità, come armonia, perciò tutti gli appuntamenti hanno a che fare con termini come etica, salute, autosufficienza, ambiente, intelligenza, meditazione, energia, respiro e così via.

E qui il cerchio un po’ si chiude perché, chiedendomi cosa potessi apportare io con il mio blog, nato da poco e ancora prevalentemente di nicchia, a un evento frequentato da esperti e professori di fama internazionale, mi sono data una sorta di risposta, in realtà in divenire, che cercherò di dare a chi verrà ad ascoltarmi a ‘Il respiro della Terra’: la mia esperienza di blog di moda etica, l’esperienza della scoperta e della condivisione di un’estetica che aldilà del concetto di mera apparenza, com’è etichettata spesso la moda, rivela passione, coerenza, amore per il bello ma anche e soprattutto per il buono. Un’esperienza in cui io stessa sto imparando ritmi diversi, che non seguono le frenetiche cadenze stagionali delle tendenze fashion ma il sapore lento, ‘slow’ delle tecniche artigianali, delle tinture naturali, dei filati che ‘salvano’ oceani e dei tessuti ottenuti da materie prime che rispettano la terra.

Avendo voluto, da subito, aprire questo blog per coinvolgere più gente possibile in una rivoluzione silenziosa, una fashion revolution, spero che un po’ di questa rivoluzione pacifica e senza spargimento di sangue arrivi anche nei territori silenti che furono dei monaci, carpendo allo stesso tempo un po’ di magia che caratterizza da sempre certi luoghi.

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